Internet e cellulare: l’importanza dei dati per conoscere meglio gli utenti
Con ShinyStat, web mobile senza segreti

di Matteo Dedè [tratto da 360COM – 01/07/2010]

Ce lo ricordiamo tutti il 2009. Un anno che non è troppo definire drammatico in termini economici, probabilmente il più difficile della storia recente, anche se qualcuno va ancora più indietro per ritrovare una situazione così delicata. E il 2010, al di là del normale rimbalzo tecnico, non sembra garantire una ripresa sostenuta, in tanti comparti del mercato. Eppure, in un quadro non certo entusiasmante, segnali sempre positivi arrivano dal mercato dei cellulari. A livello mondiale, il primo trimestre di quest’anno ha registrato un incremento dei dispositivi in distribuzione del 21,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Certo, la gran parte del merito di una simile performance va soprattutto alla crescita fortissima prodotta dal segmento smartphone, da unire, pur per piccola parte, al miglioramento iniziale dell’andamento dell’economia. In ogni caso, il telefonino non accenna a perdere consenso tra le scelte ormai ritenute essenziali dai consumatori di ogni latitudine.

Secondo l’analisi sviluppata come di consueto dall’autorevole Idc, da inizio anno sono stati venduti circa 295 milioni di telefonini, ben oltre i 242 milioni del 2009 nel medesimo periodo, con la crisi economica ritenuta, appunto, causale principale in relazione al trend degli acquisti. A trainare la ripresa, dunque, sarebbe la popolarità degli smartphone, particolarmente apprezzati sia a livello consumer sia business. E al di là del monitoraggio di Idc, gli analisti propongono una “vision”: per la gran parte di loro, quest’anno, le vendite dei tanto amati cellulari risulteranno superiori a quelle dei computer, fissi o desktop che siano.

Un dato su tutti: sempre in chiave globale, la quota di vendita dei cellulari a fine 2010 sarebbe stimata intorno ai 400 milioni. Con una previsione ulteriore a testimonianza di una tendenza ancora marcata: entro il 2012 la cifra potrebbe toccare mezzo miliardo di unità.

Con una conseguenza fondamentale, anche a detta degli osservatori più attenti: a quel punto, vista la massa enorme di “pezzi” in circolazione, potrebbe cambiare anche l’aspetto inerente il collegamento dei dispositivi mobile alla rete. In quest’ottica, sempre più ricerche sarebbero effettuate via cellulare così come molti servizi di differente natura verrebbero utilizzati direttamente dagli utenti grazie al proprio telefonino.

Tutto ciò si tradurrebbe, nel breve-medio periodo, in un interesse molto più spiccato verso il mezzo mobile da parte del settore pubblicitario, ovvero l’alimentatore più importante, attualmente, del pianeta internet. Chiaro che un panorama di questo tipo produce un’esigenza assoluta: conoscere nel dettaglio le abitudini di utilizzo del cellulare da parte degli utenti consumatori, soprattutto in termini di navigazione.

E’ qui che  si inserisce la preziosa attività svolta da ShinyStat, che dal 2009 è, fra l’altro, uno dei sostenitori delle attività degli Osservatori ICT & Management del Politecnico di Milano, che vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati.

In particolare, ShinyStat ha supportato anche la Ricerca 2010 dell’Osservatorio Mobile Content & Internet della School of Management dell’ateneo milanese, sviluppando un’accurata analisi ad hoc su un campione di oltre 110.000 siti del proprio network, condotta su siti internet non necessariamente ottimizzati per mobile e in lingua italiana, utenti di qualunque nazionalità e navigazione da telefono cellulare, ad esclusione di quella garantita da pc mediante internet key.

Il tutto in un flusso temporale compreso tra settembre e dicembre 2009. Grazie ai dati forniti da ShinyStat si compone un quadro davvero utile per riuscire a definire un’offerta efficace su mobile site rivolta al consumatore e nel contempo garantire maggiori informazioni proprio agli investitori pubblicitari per una più approfondita comprensione del canale.

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